Il Calendario di Fons Perennis anno XIII

 


CALENDARIO ANNO MMDCCLXIX a.U.c. (2016 e.v.)


Fons Perennis ha inteso cadenzare l’anno sacro mediante l’istituzione di alcuni appuntamenti cardine, la cui valenza precipua consiste nel rendere possibile la ritmizzazione e la sedimentazione nell’interiorità di esperienze utili per chi sia interessato ad approfondire nella pratica un percorso di sviluppo del proprio essere. È bene precisare che il presente Calendario può assurgere al compito assegnatogli di “tamburo che segna il tempo del sacro” per coloro che abbiano maturato l’idea di voler compiere una vera e propria rivoluzione interiore.
Questo Calendario è quindi parte integrante di un lavoro su se stessi non ancora conclusosi e dello studio di alcune forze, in funzione della buona esistenza della comunità stessa, conformemente al mos maiorum.
La ratio che sottende alla redazione del Calendario è infatti di ordine tutt’altro che culturale o editoriale. Esso al contrario è uno strumento pragmatico utilizzato, vivificato e reso attivo mediante un’AZIONE costante e vigorosa nella vita di ogni giorno: STRUMENTO VIVO da non lasciare impolverato in qualche angolo della casa e mezzo su cui incidere le esperienze proprie e di comunità. In questa prospettiva, la liturgia prevista, di cui ovviamente non si fa menzione, è estremamente secca, ridotta all’osso al fine di evitare inutili appesantimenti.
Come abbiamo compreso dagli insegnamenti dei nostri antenati Romani, essi ispiravano la propria spiritualità proprio alla semplicità, all’essere diretti e pratici, all’esigenza di sfrondare il superfluo limitandosi al necessario.
Servio ci porta dinanzi al punto centrale della visione romana del sacro, e cioè al fatto che

gli antichi Romani, i majores, ponevano l’intera religione non nella fede ma nell’esperienza (Majores

enim expugnando religionem, totum in experentia collocabunt). Né come “pensiero”, né come immagini

mitologiche, né come punti di appoggio personificati per la “fede” Fons Perennis concepisce il divino,

bensì come pura azione. Le divinità pagane, sia greche che romane, mentre ad un grado inferiore

rappresentavano qualcosa a cui rivolgersi, ad un grado superiore sono ben altro. Esse possono essere

intese come caratterizzazioni dell’uomo: sono gli strumenti che deve avere l’uomo per conoscere se

stesso e per elevarsi al di sopra della natura umana. D’altronde, ciascuna divinità, in quanto “limitata”,

nella sua connotazione potenziale, di per sé non ha la facoltà di fare o la magia del fare, ma, se assunta

dall’uomo e da esso attivata, ne diventa una facoltà. Più che quella del deus, a nostro avviso è la

percezione del numen che va esercitata e ravvivata. Il numen è la divinità che non è persona, ma

potenza, attività, forza originaria atta a manifestarsi. Fons Perennis riconosce che, come radice e causa

del mondo visibile, esiste un mondo invisibile. Nulla esiste nella nostra dimensione – nella natura, come

pure nella storia, nella realtà esteriore come pure nel corpo, negli stessi istinti, pensieri e sentimenti

degli uomini – che non abbia a controparte della sua radice più profonda un numen, laddove invece ogni causa visibile non è che causa apparente. Ma è errato pensare che la dimensione del numen sia non concreta, fantastica o riposta in chissà quali spazi celesti; essa è in questo stesso mondo, anzi,

affermiamo con certezza, che è questo stesso mondo e come tale apparirebbe a chi avesse la capacità di una percezione più diretta che non quella dei sensi animali. Chi non ammette questa premessa non

troverà nulla di interessante nel Calendario e sarà meglio che lo restituisca o che lo passi a chi può

trovare in questo nostro lavoro uno strumento di maggiore utilità. Chi invece ammette tale premessa è

introdotto in un mondo dove, senza tregua, si cercano nuove evidenze. L’acquisizione della capacità –

atrofizzatasi nella gran parte degli uomini contemporanei ma presente nell’uomo antico – di percepire la

controparte spirituale, l’aspetto numen dei fenomeni e delle energie (intese in senso psichico) è la base

per la comprensione del nostro tentativo di rientrare nel solco della tradizione romana prisca ed ispirarci

agli uomini che la animarono e alla loro metodologia d’azione. Su questo piano non vi sono nozioni da

imparare, quanto, piuttosto, esperienze da fissare, cicli con cui armonizzarsi, forze da attivare e facoltà

da esercitare. È certamente difficile mantenersi in giusto equilibrio, contemporaneamente lontani da

stravaganti pratiche occultistiche come da scimmieschi e grossolani scetticismi, ma la Via che qui si

tenta di riaprire è per sua natura ardua. Tuttavia, tenuto presente, sempre e comunque, che nelle cose

semplici è possibile la maggior tenuta, lo sforzo va indirizzato nel ritrovamento in sé di quello che

potremmo definire l’archetipo primordiale, con costante perseveranza e massima sollecitudine. Deve

essere chiaro che all’uomo è data la possibilità di influire sulle cause che determinano gli avvenimenti

del mondo. “Se ciò è fattibile, antiquato o prematuro non è da veri uomini domandarselo”.

* * *


Le date che costituiscono i principali appuntamenti sacri del calendario di Fons Perennis sono:


7 gennaio: Commemorazione dei Caduti

29 gennaio: Compleanno d i Fons Perennis,

II Anniversario dell’istituzione dell’Ara della Vittoria

7 febbraio : Festa del Carnevale

22 febbraio: Pulizia di Fons Perennis (preceduta dai Parentalia),

Festa della Concordia

5-6 marzo : Campo della Volontà

19 marzo: Festa della Civetta

20 marzo: Equinozio di Primavera

21 aprile: Natale di Roma

20 giugno: Solstizio d’ Estate, con festa del solstizio il 18 e 19

1-2-3 luglio: Campo della Concordia

22 settembre: Equinozio d’Autunno

9 ottobre: Fontinalia (celebrazione alla Fonte Egeria)

18 dicembre: Misogi

21 dicembre: Solstizio d’inverno, preceduto dalle 12 notti sacre


  1. ** *


Clicca qui per scaricare il Calendario in PDF

01/01/2016

 
 

successiva >

< precedente