Solstizio d'inverno 2014
Solstizio d'inverno 2014
NATALIS SOLIS INVICTI
"La preistoria italica preromana è ricca di tracce del culto solare: carri solari, dischi radiati, stelle radiate, croci uncinate incise in asce arcaiche rinvenute in Piemonte e nella Liguria o presenti come elemento decorativo di urne funerarie o suppellettili nel Lazio nel lombardo veneto ed in Emilia. Tutto questo constata il passaggio, nell' Italia antichissima, della stessa tradizione, che lasciò fin dall' età della pietra tracce consimili lungo tutti gli itinerari delle grandi migrazioni ario-occidentali e nordico arie. Simboli, segni, jerogrammi, notazioni calendariche enigmatiche disposizioni di pietre rituali e poi, più tardi, riti e miti sopravvissuti in civiltà più tarde, forniscono testimonianze concordanti e univoche non solo circa la presenza di di un culto solare unitario come centro della civiltà delle genti arie primordiali, ma altresì circa la speciale importanza che in essa aveva la data "natalizia", vale a dire quella del solstizio d' inverno...
In questa vicenda il solstizio d' inverno costituì una specie di punto critico, vissuto secondo una particolare drammaticità nel periodo in cui i nostri avi ancora non avevano lasciato regioni nelle quali era sopravvenuto il clima artico ed il pericolo della lunga notte.
In tali condizioni il punto del solstizio d' inverno, il più basso dell' eclittica, apparve come quello in cui "la luce della vita" sembrava estinguersi, tramontare, sprofondarsi nella terra desolata e gelata o nelle acque o fra le selve cupe, da cui però ecco che subito di nuovo si rialza, a risplendere di nuovo chiarore! Qui sorge una vita nuova, si pone un nuovo inizio, si apre un nuovo ciclo. Sorge o nasce dalle acque l' "eroe solare". Di là dall' oscurità e dal gelo mortale vien vissuta una rinascita, una liberazione. Il simbolico albero della vita (da cui deriva il "sempre verde" albero di natale che appunto resiste anche d' inverno) si anima di nuova forza. E' in relazione a tutti questi significati che già in tempi preistorici, anteriori di millenni all' era volgare una quantità di riti e feste sacre andarono a celebrare la data del 25 dicembre, nel mondo così come nell' uomo, della VITTORIA della luce sulle tenebre."(1)
Il solstizio d'inverno è stato spesso celebrato da tutti coloro che si richiamano ad un'Idea luminosa, di contro alle tenebre che avvolgono il mondo intorno a noi.
Nel mese di dicembre ė abbastanza facile notare come la durata del giorno è assai inferiore alla durata del buio. Nonostante ciò, coloro che sprezzantemente chiamiamo i borghesi, abituati a trascorrere ogni momento della propria vita alla ricerca del piacere individuale, al massimo già si interrogano sul cosa regalare o piuttosto come e dove fare il pranzo di Natale od ancora dove trascorrere il Capodanno.
Le risposte sono le più disparate, accomunate sempre però da una visione del mondo povera e superficiale. Il nuovo telefonino, piuttosto che il viaggio dall'altra parte del mondo, laddove fa caldo, sono i palliativi che allontanano il confronto con sé stessi.
Nel nostro mondo invece, in questo periodo, si presenta la preparazione al solstizio. L'uomo che si accinge alla celebrazione solstiziale troverà naturale prepararsi al meglio, con digiuni ed astinenze, le quali non vanno intese mai come rinunce o privazioni salvifiche (per noi il peccato non esiste!) ma come vere e proprie liberazioni da alimenti ed elementi che agiscono influenzando il corpo fisico e spirituale di un individuo.
Nel mito, Ercole crescendo si trova presto di fronte ad un bivio: una vecchina gli mostra un sentiero in salita, fatto di sudore, lacrime e sangue, una donna giovane invece gli indica un sentiero in discesa volto alla ricerca del piacere. Ė l'eterno bivio tra la virtù e la dissolutezza. La stessa separazione tra chi, non molti anni fa, scelse di difendere la patria e chi invece di nascondersi sui monti per poi assaltare villaggi indifesi abitati da vecchi, donne e bambini. Tra chi non si arrese e lottò fino alla fine e chi invece metteva bombe contro reparti disarmati per scatenare rappresaglie.
Al giorno d'oggi è ancora possibile avere un senso superiore della vita, non adeguarsi ad un'immagine dell'uomo troppo misera.
Il solstizio è dunque una possibilità di vivere una notte fatta di spiritualità, che si ricollega alla nostra tradizione attraverso l'utilizzo dei nostri simboli, di cui il fuoco è il principale.
Una notte di sforzo, perché freddo e sonno non vinceranno mai contro la volontà di resistere e di aiutare, con la veglia, il sole a rinascere. Una notte intorno al fuoco, simbolo di luce e calore, in attesa di un'alba che deve(!) arrivare. La Notte per eccellenza simbolo di LOTTA e di VITTORIA!
Qualcuno sicuramente ci dirà che siamo pazzi, che i tempi sono cambiati.
Ma è l'identico spirito che animò i 300 delle Termopili, così come la sentinella di Pompei, rimasta ferma al proprio posto, rispettando la consegna ricevuta, nonostante il mondo intorno a lui stesse crollando.
La nostra terra è l' Europa ed un antico mito indoeuropeo dice che nella notte solstiziale i nostri antenati si stringono a noi intorno al fuoco. Ed è con loro che ci riuniamo in spirito per festeggiare il NATALIS SOLIS INVICTI, la rinascita del Sole invincibile!
È difficile spiegare a parole il senso profondo del solstizio, ma ognuno può, attraverso l'esperienza, vincere la pigrizia interiore e confrontarsi con la lunga notte. Non serve imparare a memoria tanti concetti difficili, meglio modellare lentamente la nostra interiorità come uno scultore ricava u a statua da un blocco di marmo, attraverso un lavoro paziente e minuzioso. Il Dio Mithra fu identificato nei festeggiamenti al solstizio. Mithra era il Dio delle legioni e impersonificava i valori che hanno fatto diventare Roma il più grande Impero occidentale. La fedeltà alla parola data, la lotta e l'impegno quotidiano al servizio delle forze della luce, cioè Roma, di contro alle tenebre. Soprattutto era una lotta che avveniva contemporaneamente sul piano metafisico, cioè all'interno di ogni legionario per realizzare i gradi iniziatici, ma anche sul piano fisico attraverso i combattimenti nel campo di battaglia. Allo stesso modo combatte oggi ogni militante di Casapound, difendendo ad esempio i diritti degli italiani contro le invasioni dei nuovi barbari oppure opponendosi alle orde dell'odio che animano le bestie dei Centri sociali e dei loro oscuri burattinai, senza tregua ma con olimpica serenità. Ora, come nel passato e per sempre, senza mai fare un passo indietro, alla difesa di ogni avamposto. Nasce così una consapevolezza diversa nel cuore di ogni militante. La lotta per riprendersi tutto intorno a noi, diventa riprendersi tutto anche dentro di noi. Il Fuoco illumini le tenebre. Il Sole tornerà a scaldare gli spiriti intorpiditi.
Il silenzio e la concentrazione siano nostri compagni nella notte.
"Oh sacro fuoco ardi dentro di me!"
(1)j. evola. La tradizione di roma
SOLSTIZIO : EVENTO COSMICO E RICERCA INTERIORE
Sia chiaro che il Solstizio non è un capriccio di popoli primitivi e ignoranti bensì un evento che realmente avviene come conseguenza del moto degli astri. Da questo punto di vista è l’astronomia a spiegarci l’aspetto materiale, meccanico, fisico e quantitativo: la Terra ruota attorno al Sole descrivendo una traiettoria ellittica leggermente inclinata rispetto all’orizzontale. In un giro completo, la Terra si troverà dunque sia sopra che sotto il Sole. Nel periodo in cui la piccola Terra si leva sopra il Sole, esso di contro apparirà basso all' orizzonte, debole, fioco, appena capace di scaldare, depotenziato nel suo ruolo di Luce e Calore vivificatori del mondo, veloce nell’apparire e nello scomparire nell’arco delle 24 ore giornaliere. Freddo e buio hanno il sopravvento. L’apice di questa situazione coincide proprio con il solstizio d’inverno dove il Sole si staglia sull’orizzonte per appena 8 ore. Solstizio etimologicamente significa sospensione (stasi) del Sole.
Eppure per i popoli antichi gli eventi “fisici” erano una chiara manifestazione di una realtà superiore di cui l’evento materiale rappresentava in vero un’esperienza da dover vivere profondamente e dalla quale si sarebbe potuto avere una intuizione, cioè una esperienza ormai tutta interiore che avrebbe potuto dare piccoli insegnamenti di vita come addirittura stravolgere un’intera esistenza. Una realtà oltre (μετά, meta =“che sta oltre”) la semplice percezione sensoriale e fisica (meta-fisica) sebbene l’utilizzo dei cinque sensi ordinari era certamente un primo passo per poterne entrare in contatto. Si sarebbe poi integrato l’aspetto “quantitativo” dei corpi con quello “qualitativo” delle essenze da cogliere. Un simbolo avrebbe espresso in forma “criptata” il collegamento tra i due mondi i quali non sono affatto separati ma in continuità, uno parallelo all’altro, uno dentro l’altro con il cielo a circondare la terra.
E dunque anche le scienze naturali diventano strumento utile per la così detta “scienza dell’Io”: il continuo moto della Terra attorno al Sole è un ciclo ed in quanto tale ha situazioni che si presentano in maniera ricorrente, ritmica, ciclica appunto. Interiorizzare i ritmi per portarli dentro di sé e per avere dentro di sé tutto il cosmo può voler dire poter tradurre lo “spartito” della grande armonia universale vivendola dentro di se. Il Solstizio diviene dunque un evento-simbolo di un momento di crisi, duro e angosciante per la natura e per tutti quegli uomini che vivono il principio solare dentro di sé per cui solo un giusto approccio, un giusto scintillare degli occhi, un giusto combattere possono permettere di cogliere il senso di una notte di veglia e godere così della prima alba del nuovo ciclo solare, del Sole che torna a crescere e vincere sulle tenebre.
Tuttavia questo è il faticoso tentativo di “realizzazione” che dura una vita intera. Contro tale spinta altrettante FORZE agiscono in senso opposto. Così come la forza di gravità agisce sui corpi che intendono sollevarsi dalla terra , allo stesso modo resistenze sottili ma ostinate afferrano gli spiriti più arditi ai quali occorrerà una ferrea volontà per liberarsi per sempre dalla morsa dell’ inconsapevolezza e quindi della morte.
INDICAZIONI
A coloro che hanno praticato o ancora praticano discipline sportive o arti marziali non risulterà difficile comprendere lo spirito che sottende le seguenti indicazioni, le quali, se seguite con attenzione ma soprattutto con la giusta attitudine, creeranno i migliori presupposti per affrontare la notte solstiziale così come una buona preparazione sportiva ed una dieta appropriata prepara alla competizione l’ atleta.
Tutto diventa più complicato quando si entra nel campo dello spirituale, perché in questo settore i buoni allenatori (diremmo i maestri) sono rarissimi da trovare e così la maggior parte delle persone improvvisa azioni e attitudini.
Le indicazioni tecniche che ci apprestiamo a fornire, ereditate da chi prima di noi si è cimentato in questo campo e testate da una lunga esperienza, possono essere considerate un ottimo punto di partenza.
L'inizio della preparazione solstiziale é dodici notti prima (cosiddette dodici notti sacre).
In questo periodo va coltivata soprattutto l'attenzione, cioè non fare le cose meccanicamente, ma coscientemente. Di aiuto sono esercizi semplici, che tutti possono fare: cambiare il tragitto abituale che si compie verso il luogo di lavoro oppure fare attenzione allo scorrere del tempo (passaggio dal buio alla luce e viceversa). Il pensiero deve essere il più possibile tenuto sotto controllo (rigettando ad esempio pensieri indegni oppure negativi). Un aiuto semplice può essere imporsi tutti i giorni alla stessa ora un pensiero positivo (es: il Sole scalda il mio cuore e rinforza la mia volontà) oppure l' osservazione o contemplazione di un' immagine evocatrice (es: statue di volti di Dèi o di grandi Imperatori o più semplicemente albe e tramonti).
Il corpo va curato con attenzione, come sede dello spirito. Mantenerlo sano attraverso esercizio fisico e seguire un'alimentazione vegetariana (no carne, no pesce). Le carni infatti sono un veicolo, attraverso il sangue, dei condizionamenti subiti dall'animale morto. Su questo tema vanno presi in considerazione diversi aspetti, validi soprattutto ai nostri tempi, dove le condizioni degli animali nati da allevamenti sono non rispettose della vita degli animali stessi. Per questi ultimi vale la nostra stessa legge e cioè il “passaggio nel sangue” delle esperienze positive e/o negative vissute durante la vita. Considerato che i condizionamenti normalmente non ci mancano, meglio evitarne altri. Il cibo sarà assunto solo durante le ore del giorno (no cena). Quando calano le tenebre la tensione va rivolta alla lunga notte che ogni giorno priva di un po’ di luce del sole la terra e alla nostra interiorità che simbolicamente vive lo stesso dramma. Serve anche per sgrossare la cappa di materialità che normalmente ci blocca o, detto in altri termini, a liberarsi dall' impietramento a cui il nostro spirito è costretto. Il cibo va consumato preferibilmente in silenzio, consapevoli che la funzione nutritiva ci serve per affrontare battaglie spirituali. L'alcool va evitato per via delle alterazioni che provoca. Il sesso è sospeso (compreso anche solo il pensiero del sesso) per tutto il periodo, perché il desiderio sessuale trascina il nostro essere verso istinti il cui controllo è possibile solo con tecniche specifiche. Va infatti specificato che contrariamente a quanto si possa pensare sia l' utilizzo dell' alcool, come ad esempio il vino, che del sesso furono mezzo di vere e proprie vie realizzatrici attraverso tecniche estremamente rischiose ma esistenti in diverse tradizioni non esclusa quella romana.
I sentimenti vanno controllati , evitando forme esagerate di odio, gioia e simili.
Nell'equilibrio è la virtù.
Non farsi prendere dalle cose.
Coltivare internamente un senso sottile di spiritualità, da contrapporre al caos del mondo circostante (ad esempio nel traffico cittadino non lasciarsi andare ad imprecazioni ma comprendere che lo spirito rende tutti questi fenomeni relativi, poco importanti).
Pulire la casa e soprattutto l'ambiente dove si dorme con acqua e sale marino, oppure tramite l' utilizzo dei fiori di zolfo da bruciare su carboncini ardenti .
Tutte queste indicazioni sono sempre valide nel corso dell'anno, quindi sarebbe opportuno acquisire un ritmo settimanale, da tenere proprio durante tutto il corso dell’anno, in cui utilizzare queste indicazioni e dedicare un dì alla settimana per relazionarsi con il divino che attraverso se stessi si manifesta.
20/12/2014